IL POTERE DELLE PAROLE
"All'inizio fu il Verbo, e il Verbo era presso Dio, ed il verbo era Dio". Vangelo di Giovanni
2 Settembre 2018, aggiornato il 23 Aprile 2023
Tecnica sviluppata nel 2005 dallo psicologo svizzero olandese Willem Lammers.
Consta di due fasi principali:
Lo scopo della tecnica, è quello di utilizzare le parole per:
La Non Connessione, infatti, determina una diminuzione o un eccesso di flusso energetico.
Se l'energia resta congelata e si irrigidisce nello spazio di qualche struttura (fisica, psichica, emotiva), a causa di una introiezione o di una dissociazione, si crea una rappresentazione distorta del mondo esterno.
Il potere delle parole permette di dissolvere queste strutture rigide e di usare liberamente l'energia per vivere nel presente.
Sono le memorie che tutti noi includiamo e "conserviamo" nel nostro spazio personale per rendere prevedibili gli accadimenti e poter trarre delle conclusioni.
Esse si generano nei primi anni di vita come risposta agli stimoli provenienti dal mondo esterno.
Quando queste memorie/rappresentazioni sono positive, supportano la crescita, il raggiungimento degli obiettivi, le nuove esperienze e sfide.
Quando queste memorie sono negative, sono causa di limiti e sofferenze.
1. SPAZIO PERSONALE INTEGRO
nessuna rappresentazione
Nel bambino appena nato, il confine tra il suo spazio personale, e ciò che sta fuori, è netto.
Mentre il corpo è progettato per la sopravvivenza biologica, la funzione della mente è quello di fare in modo che esso si adatti all'ambiente circostante producendo, se necessario, anche delle alterazioni.
2. PRIMA RAPPRESENTAZIONE
(oggetto non ancora incluso nello spazio personale)
La prima rappresentazione, riguarda quello che il bambino vede nel suo spazio visivo, non ancora pronto a gestire i tanti stimoli che lo attraversano.
Nel suo spazio personale, appaiono "oggetti" amichevoli (mamma, papà, nonni etc)
3. INCLUSIONE 'OGGETTO' AMICHEVOLE
Gli oggetti esterni amichevoli (mamma, papà, nonni, zii, fratellini), vengono immagazzinati ed inclusi nello spazio personale del bambino.
4. INCLUSIONE 'OGGETTI' NEUTRI
Oltre alla mamma, al papà, ai nonni, agli zii, che il bimbo riconoscerà le volte successive, viene immagazzinato anche un oggetto esterno neutro (esempio un biberon).
Sono i due meccanismi di difesa dei quali il bambino si serve quando il suo supporto emozionale e cognitivo fallisce.
In entrambi i casi, il suo Sè originale li utilizza per poter ridurre la complessità di alcune situazioni e per potersi adattare ad esse.
INTROIEZIONE
Quando gli stimoli di un evento non riescono ad essere elaborati, il bambino crea una sua personale rappresentazione.
Nel caso per esempio si scotti con la fiamma di una candela, senza che nessuno se ne accorga, egli svilupperà la paura sia della fiamma che del mondo esterno correlato a quell'evento.
In presenza di uno stimolo ambientale analogo, questa introiezione può essere riattivata anche in età adulta e provocare le medesime reazioni a livello fisico, emozionale, cognitivo e comportamentale.
DISSOCIAZIONE
La mancata elaborazione dell'evento doloroso, provoca nel bambino una frammentazione del suo SE' ORIGINALE.
L'evento viene bandito dalla sua consapevolezza, il bambino soffre e l'energia non è libera di fluire!
Parti della sua personalità emozionale, al momento dell'evento, restano in contatto con il dolore (dissociazione primaria), mentre altre tendono a negare l'intensità di quello che è successo (dissociazione secondaria).
Il SE' rimanente, si svilupperà con delle limitazioni:
Le parti che soffrono, e quelle che evitano la sofferenza, nel tempo coprono la consapevolezza.
Si finisce per vivere al minimo, utilizzando una percentuale irrisoria del reale potenziale, perchè è come se il mondo fosse congelato in un museo personale.
Esempio di una donna in sovrappeso, che entra in conflitto con il compagno perchè immagina che lui la tradisca.
Nei momenti di intimità con il partner, questa donna è imbarazzata e non riesce a gestire le emozioni connesse a questo disagio.
Essendo sempre molto nervosa, litiga con il compagno frequentemente e durante le loro discussioni, lo accusa di avere delle mire su una sua collega d'ufficio, collega che lei ha casualmente incontrato mentre prendevano un caffè nella pausa pranzo.
Adesso inizia la rappresentazione
Lei immagina che il partner la tradisca con la sua collega e questo le suscita pensieri negativi, forti emozioni e sensazioni fisiche.
Cosa può fare questa donna per aiutare se stessa, evitando che il partner si allontani definitivamente da lei?
Primo giro di logosintesi
1. LE DOMANDE
Esempio della donna
suda, sente un nodo in gola, sente un peso allo stomaco, è spaventata ed immagina se stessa come una donna brutta.
Subito dopo, emerge la fantasia che il suo partner la stia tradendo con la sua collega d'ufficio e che tutti ridano di lei dicendole che è grassa e brutta.
Il risultato della intensità del suo stress è pari a 9
2. ESPLORAZIONE DELLO SPAZIO intorno a se stessa.
Esempio
lei percepisce il suo partner sulla destra, e la collega di lui si trova al suo fianco.
Quando si focalizza su questa scena, si accorge che il nodo alla gola diventa ancora più stretto.
3. LE FRASI da pronunciare usando un tono normale.
Recupero tutta la mia energia legata a questa scena immaginata e la riporto nel giusto posto in me stessa.
Per 30 - 40 secondi, resta in ascolto di quello che si muove dentro.
Esempio
Se inizia a rilassarsi, e il nodo alla gola si è allentato, lei incomincerà a sbadigliare e può procedere con la seconda frase.
Allontano tutta l'energia non mia collegata a questa scena immaginata del partner che mi tradisce da tutte le mie cellule, dal mio corpo e dal mio spazio personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene.
Dopo 1 minuto respira profondamente e resta in ascolto di quello che succede nel corpo.
Se è rilassata ma il nodo alla gola è ancora presente, seppur in forma più leggere, può procedere con la terza frase.
Recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni a questa scena del partner che mi tradisce, e la riporto nel giusto posto in me stessa.
Esempio
Ora accade qualcosa di strano: la donna non vede più il suo partner ma, improvvisamente, è apparsa l’immagine di un suo compagno di classe, Marco, che lei ricorda come una bambino molto prepotente.
A questo punto, lei dovrà iniziare ad indagare facendosi queste domande:
Esempio di risposta eloquente
" il mio compagno è alla mia destra, è più grande di me, e mi sta sbeffeggiando davanti alla classe; mi sta dicendo che sono grassa, brutta e goffa. È tanto cattivo e tutti gli altri bambini si stanno prendendo gioco di me "
Questa è la memoria di un’esperienza infantile, rimasta immagazzinata nel sistema della donna, che non aveva potuto elaborarla.
Secondo giro di logosintesi
Questo giro, serve per approfondire quello che è emerso nel primo.
Recupero tutta la mia energia legata a questa memoria (metti il tuo problema), e la riporto nel giusto posto in me stessa.
Dopo aver pronunciato la frase, chiudi gli occhi per 2 minuti.
Allontano tutta l'energia non mia collegata a questa memoria del (metti il tuo problema) da tutte le mie cellule, dal mio corpo e dal mio spazio personale e la rimando nel luogo al quale realmente appartiene.
Pausa per permettere alla frase di agire.
Esempio
Il nodo alla gola della donna è sparito e tutti gli altri sintomi sono molto più leggeri.
Recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni a questa memoria del (metti il tuo problema) e la riporto nel giusto posto in me stessa.
Esempio
Dopo 20 secondi, la donna apre gli occhi, si sente calma e fiduciosa, poi inviterà se stessa ad immaginare la scena del tradimento e potrà verificare che i disturbi non ci sono più. E
poichè il problema sembra essersi risolto, può decidere di pronunciare ancora la quarta ed ultima frase.
Adatto tutti i miei sistemi a questo nuovo livello di consapevolezza.
La procedura, è terminata.
Grazie della tua attenzione.
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